La petizione per salvare il Mediterraneo: oltre 33mila bottiglie di plastica finiscono nel mare ogni minuto
Nel Mar Mediterraneo l’inquinamento ha raggiunto livelli record a causa dei sistemi di gestione dei rifiuti dei Paesi del Mediterraneo altamente inefficaci, costosi e inquinanti. Ogni anno 570mila tonnellate di plastica finiscono nelle acque del Mediterraneo, l’equivalente di 33.800 bottigliette di plastica gettate in mare ogni minuto. Il WWF dice basta alla plastica che soffoca i nostri oceani, danneggiando noi e la natura che ci circonda. I Paesi delle Nazioni Unite devono stipulare un Accordo globale che ponga fine alla dispersione di plastica in natura entro il 2030. Per avere informazioni più dettagliate sulla petizione clicca qui. Hanno già firmato 1.438.999 persone e l’obiettivo e raggiungerne un rione e mezzo.
Il nuovo report 2019 “Fermiamo l’inquinamento da Plastica: come i Paesi del Mediterraneo possono salvare il proprio mare” ha analizzato ed evidenziato i principali difetti del sistema e proposto un piano di azioni politiche che i singoli paesi devono sviluppare. Per fermare l’inquinamento da plastica è infatti indispensabile un’economia sostenibile e circolare che riduca a zero la produzione di rifiuti di plastica. Ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono negli oceani e, se non saranno presi provvedimenti, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesce.
Per anni questo problema è stato ignorato. Oggi, abbiamo urgente bisogno che le Nazioni Unite stringano un Accordo per porre fine alla dispersione di plastica in mare entro il 2030.
La plastica ha un impatto drammatico sul benessere e la salute delle persone e sulla vita nei nostri mari: pesci, tartarughe, delfini, balene, uccelli marini la ingeriscono o ne rimangono intrappolati, feriti e uccisi. Tutti i Paesi sono responsabili di questa emergenza ambientale e ciascuno deve essere parte della soluzione. É necessario un impegno globale per fermare la dispersione di plastica in natura.
L’Italia ha già fatto molto contro l’inquinamento da plastica: il nostro Paese ha vietato l’utilizzo di shopper di plastica per la spesa dal 1° gennaio 2011; dall’inizio del 2018 ha vietato l’uso di sacchetti di plastica per gli alimenti; dal 1° gennaio 2019 è vietato l’uso di bastoncini cotonati non biodegradabili e dal 1° gennaio 2020 l’uso di microplastiche nei cosmetici. Ma oggi il nostro Paese ha un’ulteriore occasione per mantenere e rafforzare la sua leadership su scala europea, sposando le richieste delle petizione globale.
Arianna Pinton