La cerimonia si è svolta nel pomeriggio del 4 maggio a Porto Cervo in presenza di nomi prestigiosi come Alicia Giménez-Bartlett, Salmo e Mariasole Bianco
“Il sentimento del mare” nella sezione narrativa della Santangelo e “Imparare a Vivere” di Ferraris per la saggistica hanno conquistato la giuria del Premio Costa Smeralda che ha così decretato i vincitori assoluti. La cerimonia ufficiale con ingresso libero, andata in scena nelle sale del prestigioso Conference Center di Porto Cervo, ha riscosso una grande partecipazione del pubblico anche per la presenza di personaggi del calibro del cantante Salmo, di Mariasole Bianco scienziata e volo noto del programma Kilimangiaro e della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett famosa per la creazione del personaggio dell’ispettrice Petra Delicado. Sul palco del Conference Center è stato consegnata l’opera dello scultore Giuseppe Sanna in calcare a Salmo al quale è stato riconosciuto il Premio speciale per la sua attività artistica in grado di diffondere la migliore immagine della Sardegna in giro per il mondo e che è stato intervistato dalla giornalista Roberta Floris: «Olbia è stata sempre una città punk e metal – ha spiegato l’artista rispondendo alle domande della Floris – e fare rap all’inizio è stato molto difficile. Cantavo in inglese in due band diverse, ma quando ho iniziato a cantare in italiano e la gente capiva le parole ho capito che quella poteva essere la strada. Ora sto facendo un documentario sulla Costa Smeralda che partirà dall’Aga Khan fino agli ultimi anni. Faremo tante interviste di chi ha vissuto quel periodo lì. Fino ai 27 anni non avevo visto molto del mondo e finché non vedi non ti rendi conto davvero di quanto è bella la Sardegna. Ho girato il mondo e non ho trovato posti uguali alla Sardegna e ora che ho 40 anni mi son detto che sarebbe stato importante raccontare quanto speciale fosse questo posto» .
Stessa scultura in pietra, ma questa volta in marmo, firmata dal Maestro Sanna è stata consegnata a Mariasole Bianco, scienziata, divulgatrice scientifica e presidente della Onlus Worldrise alla quale è stato riconosciuto il Premio cultura del Mediterraneo che l’anno scorso era andato a Mario Tozzi. La Bianco, autrice del libro Pianeta Oceano, gira il mondo per lassa attività di ricerca e documentaristica, ma ha scelto la Sardegna come base della sua Onlus che in undici anni ha realizzato proprio sull’isola decine di progetti, come le prime aree di conservazione marina in Italia “Seaty” per arrivare all’auspicato trenta per cento di mare protetto entro il 2030. «Chiudete gli occhi e immaginatevi al mare con il sole che vi riscalda la pelle – ha dichiarato la Bianco nel suo intervento – e qualcuno forse percepirà la sabbia sotto i piedi. Respirate!!! C’è il profumo della salsedine e della macchia mediterranea, è il profumo di casa, del mare Nostrum. Nostro perché è la nostra identità e è la nostra cultura e storie e l’Italia è lì nel cuore del Mediterraneo. Mi sono innamorata del mare qui in Sardegna e da qui sono diventata una scienziata del mare per la sua tutela. La nostra terra, sarebbe più opportuno chiamarla Pianeta Oceano , visto che per il 71 percento è ricoperta dagli oceani. Ad oggi abbiamo mappe più dettagliate della luna e di Marte che dei nostri fondali per questo c’è ancora tanto da conosce. Si pensi al mar Mediterraneo che ospita ben 17mila specie benché ricopra l’1 percento della superficie terrestre. E’ un mare ricchissimo e la Sardegna mi ha aiutato ad esplorarlo. Un patrimonio così importante, ma rischiamo di perderlo. E’ sempre più caldo, più acido, peschiamo più della capacità dei pesci di riprodursi. Questi sono campanelli d’allarme che hanno suonato durante l’estinzione di massa. Ci sono però delle belle notizie, noi siamo la causa del problema e possiamo veicolarne dunque la soluzione. Abbiamo una grandissima alleata che è la natura e le Aree Marine Protette potrebbero essere la soluzione per salvaguardare la biodiversità del mare e la sua funzionalità. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a proteggere i nostri mari entro il 2030. Io sono onorata di ricevere questo premio perché si parla di cultura ed è necessario per rivedere il nostro rapporto con la natura».
Grande curiosità e ammirazione, poi, per il premio internazionale, andato gli anni scorsi al premio nobel per la letteratura Orhan Pamuk e allo scrittore di fama internazionale Emmanuel Carrère, che quest’anno è stato attribuito alla scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett: una delle scrittrici spagnole più lette degli ultimi anni, molto amata in Italia anche grazie al personaggio dell’ispettrice Petra Delicado è ora pronta a tornare tra i vicoli di Barcellona con l’atteso nuovo capitolo della serie, “La donna che fugge”, in uscita a fine aprile sempre con Sellerio: «Mi sembrava che tutte le donne fossero all’interno di un giallo, ma non erano mai state protagoniste – ha raccontato la scrittrice spagnola dal palco di Porto Cervo -. E allora ho pensato di creare un personaggio che fosse una donna che comanda perché pensavo che ci fosse la possibilità di cambiare il genere all’interno. La società è cambiata e così anche la letteratura e Petra è diventata matura ed è cambiata. Il giallo parla della vita geniale, della vita di strada ed è un genere attuale e vivo ed è testimone della vita di un Paese».
I vincitori assoluti delle terzine di finalisti sono stati scelti dalla giuria di qualità composta da Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio, con la supervisione del direttore artistico Stefano Salis. I finalisti dell’edizione 2024 erano per la Narrativa: Ginevra Lamberti con “Il pozzo vale più del tempo” (Marsilio), Eugenio Murrali con il suo romanzo d’esordio “Marguerite è stata qui” (Neri Pozza) ed Evelina Santangelo con “Il sentimento del mare” (Einaudi). La terzina della Saggistica è invece composta da: Vera Gheno con “Parole d’altro genere” (Rizzoli), Maurizio Ferraris con “Imparare a vivere” (Editori Laterza) e Vincenzo Trione con “Prologo celeste. Nell’atelier di Anselm Kiefer” (Einaudi). A Evelina Santangelo è andato il Premio Costa Smeralda nella sezione narrativa con il suo ultimo lavoro “Il sentimento del mare”, a lei è stata consegnata l’opera del maestro Sanna scolpita nella trachite: «Sono onorata – ha dichiarato la scrittrice – perché sono stata finalista con due grandi scrittori che stimo particolarmente e ringrazio Marcello Fois per aver speso parole del genere per le motivazioni del Premio che mi è stato attribuito. Quando ho cominciato ad immaginare questo libro pensavo a questo mare dove si erano perse tante vite, sentivo un senso di grande disagio davanti al mar Mediterraneo con quella storia di civiltà e con tutti quei tesori che esso custodisce nei suoi fondali e ho iniziato a pensare che forse potevo raccontare attraverso il mare una storia di mistero e di quanto è lontano da noi. Ho scoperto le vite e le esistenze delle donne nel loro rapporto con il mare, spesso un rapporto difficile. Così ho cominciato a raccontare storie, la mia e quelle degli altri. Il mare è terribilmente fragile e volevo mettermi in relazione con questo elemento naturale per riuscire ad avere questo respiro».
E’ stato poi il momento del riconoscimento per la sezione saggistica dove a trionfare è stato Maurizio Ferraris con la sua opera pubblicata da Editori Laterza dl titolo “Imparare a vivere” e al quale è stata consegnata l’opera in basalto: «Sono immeritevole vincitore di questo premio e ringrazio per l’omaggio – ha dichiarato Ferraris – . Un professore in genere è capace di tutto come la tendenza di trasformare in letteratura quasi tutto. E l’innesco per questo libro si è manifestato quindi con un incidente banale. Sono scivolato su una pietra e mi sono spaccato l’omero sinistro e ho cominciato a ragionare da Omero a Oméro. E da lì il passo dall’incidente alla letteratura è stato breve. Tranne i filosofi che son convinti di essere inutili, l’utilità della filosofia consente di avere uno sguardo generale in un mondo che è caratterizzato dalla frammentarietà dei sapere». Il premio è stato organizzato e promosso da Consorzio Costa Smeralda, presieduto da Renzo Persico con la direzione artistica di Stefano Salis ed è stato possibile grazie alla sponsorizzazione di Smeralda Holding e all’organizzazione operativa di Filmmaster. La conduzione della cerimonia di premiazione è stata affidata alla giornalista Mediaset Roberta Floris.
Davide Mosca