Per la prima volta, nell’agosto 2016, un gruppo di ricercatori ha percorso il mitico passaggio a Nord Ovest, dalla Groenlandia al Canada Occidentale, per raccogliere dati sulla presenza di plastiche e microplastiche in quel tratto estremo del mare Artico, luogo preziosissimo per la fauna marina. Franco Borgogno ha partecipato per l’European Research Institute alla spedizione organizzata dal 5 Gyres Institute, ong specializzata nello studio e nella divulgazione sul tema plastic pollution.
Attraverso il racconto del viaggio e dell’esperienza di ricerca, con Un mare di plastica l’autore ci aiuta a prendere coscienza del più grave e diffuso inquinamento moderno, guidandoci ai comportamenti da evitare, nella vita di ogni giorno, per non compromettere il mare e il futuro del nostro pianeta.Il racconto dell’unico partecipante italiano alla spedizione scientifica che nel 2016 ha percorso il passaggio a Nord Ovest per studiare l’impatto ambientale della plastica nei mari e negli oceani del mondo. Una preziosa testimonianza diretta, che aiuta a comprendere la gravità e le devastanti conseguenze, anche sulla nostra salute e sull’economia globale, della più ampia e preoccupante forma di inquinamento, tuttora in gran parte ignorata.
Quasi 5500 miliardi di pezzi di plastica galleggiano nei mari di tutto il mondo. Circa trecentomila tonnellate, cinquanta grammi per ogni essere umano presente sulla Terra. Numeri in continua, esponenziale crescita: si stima che nel 2050 il peso delle plastiche in mare supererà quello dei pesci.
Queste sono le dimensioni del problema ‘rifiuti di plastica’ nell’oceano. Negli ultimi anni il tema ha conquistato un interesse crescente e in molti, dal papa all’Onu, dalle stelle di Hollywood alla Commissione Europea, hanno sollecitato attenzione e soluzioni. Ma l’argomento resta ancora poco conosciuto.