L’ultimo saggio della storica e giudice del Premio Costa Smeralda è un’indagine sulla lettura in tempi moderni
Leggere è un’esperienza intima e personale. Lo stesso libro letto da più persone può portare a conclusioni differenti, così come sono differenti e molteplici i sentieri di un fitto bosco. Ma come è cambiato il modo di intendere la lettura alla luce dei più recenti progressi mediatici e tecnologici, così veloci da interessare più generazioni di lettori? Nel suo ultimo saggio “Una meravigliosa solitudine. L’arte di leggere nell’Europa moderna“ (Einaudi, 2019) Lina Bolzoni analizza il mutamento sociale legato alla lettura, esaminando i personaggi famosi del panorama letterario italiano del Rinascimento, come Dante e Petrarca, e come essi rappresentano se stessi come lettori. Il suo studio si concentra sulla sorprendente comunicazione e interazione con gli autori, anche se questi sono del passato, rievocando una “resurrezione laica” che ancora oggi continua ad ispirare generazioni di lettori.
Leggere al tempo moderno
Leggere nel XXI secolo significa avere accesso a una vasta gamma di fonti di informazione, tra cui libri, articoli e materiali online disponibili attraverso una vasta gamma di supporti digitali, come computer e smartphone. La tecnologia ha cambiato il modo in cui le persone accedono e interagiscono con i contenuti scritti, e ha aperto un mondo di nuove opportunità per esplorare e acquisire conoscenze, ma anche sollevando questioni riguardanti l’atto stesso di leggere. Se infatti prima la lettura era vista come un atto solitario, ora è diventata anche esperienza comune, in cui si scopre – e si riscrive – anche se stessi. Cosa significa vivere nel presente per la letteratura? E come riesce questo suo “antico mondo” a coesistere con la vita frenetica e interconnessa dei nostri tempi? Per conoscere la risposta dobbiamo necessariamente rivolgerci ai grandi del passato, riscoprendo attraverso loro come sia possibile ritrovare quella solitudine felice che solo un buon libro può regalare o se siamo destinati ad assecondare il cambiamento della modernità.
Francesco di Nuzzo