L’ultimo romanzo della scrittrice e giudice del Premio Costa Smeralda riscrive il finale della storia del conte Dracula
Dracula è morto ed è stato John Harker ad ucciderlo. O meglio, questo è quello che si evince dopo aver letto il romanzo originale di Bram Stoker del 1897. Chiara Valerio, però, ha in mente altri piani per il vampiro più famoso della letteratura. Edito nel 2022 dalla casa editrice Einaudi nella collana Supercoralli, “Così per sempre” presenta il personaggio del conte Dracula nella sua veste più umana, molto distante dal demone sanguinario e manipolatore che lo ha reso famoso al grande pubblico. Con il suo flusso di coscienza avvolgente ma mai complesso, il libro si presenta così come un eccezionale what if letterario, riscrivendo e ampliando l’horror gotico che per generazioni ha stregato la fantasia dei lettori di tutto il mondo.
Vacanze italiane
Dracula è vivo e soggiorna a Roma insieme al suo gatto nero Zibetto. Abbandonato in Valacchia il pesante abito da sera con mantello, ora indossa il camice bianco e di professione fa l’anatomopatologo presso l’ospedale Fatebenefratelli, sotto il nome di Giacomo Koch. Il genere umano – o meglio, le persone – è la sua materia preferita, ma non è più vista come una specie inferiore da soggiogare, piuttosto è indagata con criterio scientifico e non senza una punta di malinconia per la propria umanità perduta. Mina, invece, è tutta all’opposto. Anche lei ha cambiato nome in Mina Monroy ed è diventata un vampiro, ma a differenza di Giacomo prova rancore e risentimento verso l’essere che ha distrutto ogni suo amore, il conte Dracula. Decide quindi di vendicarsi aprendo a Venezia un salone di bellezza tutto particolare, dove il tempo non scorre più e chiunque entra ne esce per sempre uguale a sé stesso. Ma eternità e immortalità sono due cose molto diverse.
L’urban fantasy di Chiara Valerio è una miscela di continue esplorazioni filosofiche, scientifiche e matematiche che riesce nonostante il peso dell’opera originale a trovare una sua anima letteraria, grazie anche al cast di dramatis personae e a uno stile narrativo non lineare. Un sequel apocrifo intrigante e profondo, da leggere se si è curiosi di sapere cosa significhi davvero “vivere in eterno”.
Francesco di Nuzzo
Immagine: Caspar David Friedrich – L’abbazia nel querceto