Per la sezione dedicata alla narrativa a vincere è Valeria Parrella con La Fortuna, edito da Feltrinelli. Per quanto riguarda la saggistica il Premio è andato a Teresa Cremisi grazie a Cronache dal disordine, edito da La Nave di Teseo.
Si è conclusa in queste ore la cerimonia del Premio Costa Smeralda 2023. Un’edizione all’insegna della cultura e della passione per la letteratura. Oltre alla consegna dei Premi Speciali andati quest’anno a Emmanuel Carrère, Mario Tozzi e Antonio Marras, sono stati svelati ufficialmente i vincitori di ogni categoria. Per la saggistica ad aggiudicarsi il Premio è stata Teresa Cremisi grazie al suo ultimo libro, Cronache dal disordine, edito da La Nave di Teseo. Per quanto riguarda la narrativa il riconoscimento è andato Valeria Parrella, autrice del romanzo La Fortuna, edito da Feltrinelli.
Le motivazioni
PREMIO NARRATIVA
VALERIA PARRELLA “La Fortuna” (Feltrinelli)
Motivazione: Abitare la forma breve è un atto letterariamente altissimo. Significa, quando prodotto ai massimi livelli, attraversare quel territorio fra prosa, poesia e teatro, tra narrativa, lirica e rappresentazione, che davvero pochi autori sono, e sono stati, attrezzati a percorrere. Un cammino spesso accidentato perché necessita di competenze e di talenti non sempre simultanei nello stesso autore. Si tratta dunque di una tendenza specifica a misurare parole, suoni, metri e a metterla al servizio di un’evocazione, di una narrazione. L’ultima opera di Valeria Parrella, La Fortuna, da questo punto di vista, e non solo, è assolutamente emblematico. Premiamo con questo nostro riconoscimento il suo lavoro coerente, e costante nel tempo, sulla parola come unità di misura aurea; il traguardo di aver prodotto una scrittura che, nella sua concentrazione, nella sua stratificazione, ha alzato esponenzialmente il grado di letteratura percepita, senza mai aver dimenticato il piacere della lettura.
PREMIO SAGGISTICA
TERESA CREMISI con “Cronache dal disordine” (La Nave di Teseo)
Motivazione: Cronache dal Disordine di Teresa Cremisi è un libro avventuroso. Si sarebbe detto, anni fa, quando le parole avevano più di un senso, un libro di occasione. L’occasione è una rubrica intitolata “Ma tasse de café” che Cremisi tiene settimanalmente dal 2018 su “Le Journal du Dimanche”. Settimana per settimana, l’autrice, avventurosamente, segnala una qualche incoerenza, una qualche increspatura nel flusso delle cose. Spezza laddove il coro tragico direbbe tieni insieme. Se il flusso di coscienza collettivo diventa, e in effetti è, un torrente privo di senso, l’unico modo che chi scrive ha per interpretare, tentare di capire, è additare, come una vedetta sulla tolda, ciò che sul flusso, per poco, o tanto, galleggia. Il suo romanzo La Triomphante comincia d’altronde con “Ho una immaginazione portuale”. Cronache dal disordine è dunque il libro degli scarti, degli eccessi, delle diminuzioni, di ciò che rimane, del fuori scala, del transeunte e di ciò che resta impigliato, dopo le piene, tra i rami degli alberi. Lo sguardo è ironico, comico, colto e profondo, ossimorico. Porta con sé una leggerezza grave o una gravità leggera, una malinconia euforica o una euforia malinconica. Per l’avventura dell’ossimoro e delle contraddizioni ringraziamo Teresa Cremisi e le assegniamo il premio Costa Smeralda 2023 per la sezione saggi.
PREMIO INTERNAZIONALE
EMMANUEL CARRÈRE
Motivazione: Profondo indagatore dell’animo umano, Emmanuel Carrère, scrittore noto e celebrato a livello internazionale, ha restituito, con tutta la sua opera, giunta oggi al successo di V13, il libro nel quale racconta le vicende processuali degli imputati delle stragi terroristiche francesi, alla letteratura la dignità e la funzione che le compete. E cioè quella di rivelare, con la magia della scrittura, con la consapevolezza dell’indagine delle ragioni profonde, con la profondità mai banale del quotidiano e delle azioni che si compiono, cosa si cela all’interno dell’uomo. Un buco nero profondo che tutto ingoia (ma che restituisce, sotto molto forme) e che merita di essere raccontato, capito, comunicato. Come i grandi scrittori russi, per esempio, Dostoevskij, Carrere non smette di scavare, goccia dopo goccia, parola dopo parola, in quello che Agostino definiva “in interiore homine”. E i suoi libri (non è esatto definirli romanzi, solo romanzi) sono una radiografia che scruta nei protagonisti delle sue vicende, ma anche, e questa è la sorpresa, in Carrere stesso, ma anche in ciascuno di noi lettori. In una intervista, Carrère, disse questa frase “Il cammino più breve verso gli altri passa attraverso se stessi”. Forse è un luogo comune dire che la vita non è nient’altro che un dialogo fra il nostro io, il nostro nucleo più profondo, e il mondo esterno, cioè gli altri. Diciamo che per me scrivere, sostanzialmente, è sempre un modo di trovare forme eterogenee per descrivere questo dialogo”. Nel nome di questo dialogo, e felici che sia lui a succedere al Premio Nobel Orhan Pamuk (augurandogli che gli succeda anche in Svezia), siamo onorati e felici di conferirgli il Premio Internazionale Costa Smeralda 2023.
PREMIO CULTURA DEL MEDITERRANEO
MARIO TOZZI
Motivazione: Nella copertina del suo recente libro, Mediterraneo inaspettato, Mario Tozzi ha scelto di farci vedere l’Italia e le sue isole da una prospettiva poco vista, come capovolta. Si tratta di una scelta profondamente coerente con il contenuto del libro: cioè guardare a un mondo che ci è molto familiare, come il Mediterraneo, che è culla della civiltà, da un punto di vista insolito. Mario Tozzi, ricercatore, scienziato, divulgatore di chiarezza e forza rare, ci ha ormai abituati a farci aprire gli occhi con narrazioni nuove su temi che pensiamo di conoscere. In questo caso, il suo libro e tutto il suo lavoro vengono premiati con convinzione per la capacità di attraversare temi come la storia e il futuro con una consapevolezza difficile da riscontrare. Il lavoro di Mario Tozzi è un prezioso aiuto, per tutti i lettori e per tutti i suoi ammiratori, a renderci conto che il mondo che viviamo è un dono prezioso che abbiamo ereditato, che dobbiamo tramandare ma che, prima di tutto, dobbiamo avere la coscienza di preservare e custodire.
PREMIO SPECIALE
ANTONIO MARRAS
Motivazione: Verrebbe da dire che premiamo con il premio speciale 2023 Antonio Marras perché è Antonio Marras. Al di là della semplice battuta, chiediamoci cosa vuol dire “essere Antonio Marras”. Se usassimo solo la parola stilista, tra i più noti, ammirati, rinomati, saremmo su una strada sbagliata. Perché Marras è, a tutti gli effetti, un artista. Che si è espresso, e continua a farlo, con le sue collezioni, i suoi abiti, le sue creazioni, proprie o per marchi altrui. Ma sicuramente, ciò che lo contraddistingue è una forza rara che gli arriva, e qui sta il nocciolo della nostra premiazione, non solo da un non avere rinnegato le sue radici in nome della internazionalità, ma di averla usate convintamente per abbattere barriere e stereotipi. Marras non fa passare nemmeno un giorno senza un disegno, una piccola opera, una creazione. E al centro profondo e remoto di queste sue creazioni c’è sempre un fuoco che proviene dalla sua storia, dalla sua Sardegna, dalla sua intatta voglia di comunicarla e renderne in modo nuovo la bellezza e l’unicità. Essere Antonio Marras, oggi, significa portare la Sardegna nel futuro e donarla a tutti. Non dimenticando la sua violenta bellezza e forza storica e arricchendola di nuovi significati, pronti per le generazioni che verranno.