A un anno dalla scomparsa il vincitore del Premio Cultura del Mediterraneo ha voluto ricordare il celebre divulgatore torinese con una lettera aperta pubblicata su La Stampa
Lo scorso anno partiva per il suo viaggio più importante Piero Angela, scomparso all’età di 96 anni il 13 agosto 2022. Come giornalista e divulgatore, Piero Angela ha portato per oltre 60 anni il divulgatore il piacere della scoperta nelle case degli italiani grazie a programmi campioni di ascolti come Quark e SuperQuark, tra le prime trasmissioni televisive rivolte al pubblico generalista a trattare di scienza in maniera semplice e appassionante. Nell’anniversario della sua scomparsa Mario Tozzi, divulgatore scientifico e vincitore del Premio Cultura del Mediterraneo 2023, ha voluto ricordare l’importanza del suo lavoro con una lettera aperta pubblicata sulle pagine del quotidiano La Stampa.
Nella lettera il divulgatore romano ha espresso un profondo senso di nostalgia per la scomparsa di Piero Angela e ha menzionato l’attuale contesto di sfide globali, come l’aggravarsi della crisi climatica e della sfiducia nella scienza dopo la pandemia, sottolineando come l’autorevolezza e la capacità comunicativa del giornalista torinese avrebbero potuto sicuramente aiutare a comprendere meglio questi fenomeni. Nonostante questo, Tozzi ha voluto anche ricordare il lascito di Piero Angela e di come la sua opera di divulgazione viva ancora attraverso i ricordi e le lezioni che ci ha lasciato, un testimone ora raccolto da sua figlio Alberto, che come il padre porta avanti la scienza in prima serata su Rai1 con il suo nuovo programma Noos – L’avventura della conoscenza.
Anche la Sardegna ha avuto un rapporto importante con il divulgatore torinese, che nel 2019 ha ricevuto il Premio Speciale durante la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Costa Smeralda, per il quale ha dichiarato “Mi ha fatto particolarmente piacere ricevere il Premio perché mi ha fatto scoprire questo meraviglioso Consorzio Costa Smeralda! E non solo, mi sono state mostrate delle cose che non avevo mai visto: il nuraghe, un olivo di 4000 anni! Grazie!”
Francesco di Nuzzo