La giudice del Premio Costa Smeralda ha ricordato l’amica scomparsa durante i funerali nella Chiesa degli Artisti di Roma
Si sono svolti il 12 agosto nella Chiesa degli Artisti a Roma i funerali di Michela Murgia, scrittrice e attivista sarda scomparsa lo scorso 10 agosto all’età di 51 anni. Durante la cerimonia le hanno reso omaggio due tra i suoi amici più cari: lo scrittore Roberto Saviano e la giudice del Premio Costa Smeralda Chiara Valerio. Quest’ultima ha voluto ricordare l’amica con una riflessione ironica e poetica sull’identità, sia letteraria sia umana, dell’autrice originaria di Cabras.
«È difficile parlare di Michela Murgia al passato, così ne parlerò al futuro.» Nel corso della sua elegia Chiara Valerio ha voluto dipingere un’immagine di Michela Murgia proiettata solo al futuro, presentandola in contesti quotidiani, talvolta surreali e divertenti. E mentre è certamente possibile immaginare, come suggerisce Valerio, una Michela Murgia intenta a cantare le nuove tendenze del K-Pop o a preparare il pasto per la sua queer family, il punto fermo di questo ritratto apparentemente scanzonato è la stretta connessione con l’agire umano inteso come politico, una visione molto cara alla scrittrice sempre attenta alle tematiche sociali più attuali. Così e per sempre, per Valerio Michela «ribadirà che la cucina è politica, i BTS sono politica, le donne sono politiche, i sanpietrini sono politica, ridere è politica, vestirsi è politica, scrivere è politica, parlare è politica, ascoltare è politica, sentire è politica. Dirà che è politico usare la propria libertà per liberare gli altri. Io le dirò che è una frase di Toni Morrison. Lei mi risponderà che è anche di Toni Morrison.»
Visibilmente commossa durante tutto il discorso, Chiara Valerio aveva già espresso l’importanza di Michela Murgia nella sua vita – e in quella delle persone a lei più care – con un intervento pubblicato sul quotidiano La Repubblica il giorno seguente la notizia della sua scomparsa, nel quale aveva ricordato il carattere solare e inventivo della scrittrice sarda e di come il suo ricordo, grazie alla forza dei rapporti fraterni stretti in vita, sarebbe durato per sempre. Un concetto ribadito anche adesso con una metafora sul tempo «C’è tanto “weather” per Michela Murgia e per ognuno di noi.»
Francesco di Nuzzo