Il Festival di Spiritualità promosso da Università Cattolica e Diocesi di Milano si terrà dal 19 al 23 marzo
Ci sarà anche Maurizio Ferraris, finalista della scorsa edizione del Premio Costa Smeralda, tra gli ospiti della seconda edizione di Soul Festival di Spiritualità, l’appuntamento promosso da Università Cattolica del Sacro Cuore e Arcidiocesi di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano. L’evento si terrà 19 al 23 marzo 2025 offrendo oltre 60 appuntamenti in tutta la città e la presenza di 90 figure di spicco del mondo della cultura. “Fiducia, la trama del noi” è il tema centrale di questo festival che spazia dalla letteratura alla scienza, dall’economia alla filosofia, abbracciando le tradizioni religiose e spirituali, le arti visive e il teatro.
Il programma, ideato dal comitato curatoriale composto da don Luca Bressan, Armando Buonaiuto, Valeria Cantoni Mamiani, Aurelio Mottola, si suddivide in lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti esclusivi fornendo allo spettatore un’occasione di sosta e ascolto, per trovare una dimensione più profonda dell’essere insieme e suggerire altri ritmi e itinerari del pensiero, rispondendo a un bisogno autentico di spiritualità e di ricerca interiore.
Maurizio Ferraris cercherà in questo caso di potare al centro una delle tante riflessioni che riguardano il nostro tempo e la contemporaneità. Il titolo dice tutto: “Il computer è affidabile? Dall’intelligenza artificiale alla coscienza”. Sabato 22 marzo alle 17:30 il filosofo proverà a dare una risposta partendo dall’affidabilità dell’apparato tecnico e arrivando a toccare il tema della fiducia che non si basa tanto sull’intelligenza, “ma sul fatto di essere vivi, di volere e sperare”.
«L’apprezzamento con cui il pubblico ha accolto Soul lo scorso anno e questa seconda edizione dimostrano che i milanesi e le milanesi non solo sentono il bisogno di connettersi con la propria dimensione profonda, ma desiderano anche condividere il proprio vissuto interiore con gli altri – ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Ringrazio l’Arcidiocesi di Milano, l’Università Cattolica e i curatori della rassegna per aver colto questo bisogno di spiritualità e per averlo tradotto in un Festival che, attraverso i tanti spazi di cultura di Milano in cui si articola, si propone come luogo di dialogo e confronto sereno su temi così intimi e sentiti».
Riccardo Lo Re