La ricercatrice è intervenuta in occasione della puntata estiva di Kilimangiaro, condotta da Camila Raznovich
Se c’è una certezza nel servizio pubblico è proprio Kilimangiaro. La trasmissione condotta da Camila Raznovich è una delle poche a non andare in vacanza, deliziando il pubblico con delle chicche davvero interessanti. Si spazia dai viaggi alle scoperte in ambito scientifico. Un modo senza dubbio efficace di fare divulgazione con un linguaggio semplice e accattivante. Proprio nella scorsa puntata, andata in onda il 23 luglio, ha partecipato un volto noto della Sardegna: Mariasole Bianco. La fondatrice di Worldrise è stata di recente insignita del Premio Cultura del Mediterraneo in occasione della cerimonia del Premio Costa Smeralda. Un evento che ha dato inizio alla stagione estiva a Porto Cervo.
Mariasole Bianco è un habitué a Kilimangiaro. Viene spesso ospitata nel salotto di Camila Raznovich proprio per parlare di scienza e di temi che le stanno davvero a cuore come l’ambiente e il mare. La biologa marina in questa occasione è stata invitata per parlare di misteri. A Kilimangiaro si sono affrontati i misteri legati alle stelle, alla Monna Lisa, ma con Mariasole Bianco si è scelto di trattare del mare e delle sue splendide creature svelando alcune importanti novità legate a uno studio scientifico sulle balene.
In questa ricerca stanno lavorando non solo biologi marini ma anche criptografici, esperti di linguaggio, di intelligenza artificiale. «L’obiettivo è di codificare il linguaggio dei capodogli e delle balene. La scorsa primavera è uscita una ricerca in cui si è manifestata la prima conversazione tra le persone e le balene».
Lo scambio è stato registrato al largo dell’Alaska. «Un team di ricercatori – afferma Mariasole Bianco – da una barca ha emesso quello che viene definito un contact call, una chiamata che la madre fa ai propri cuccioli. A quel punto un gruppo di megattere che era lì vicino si è fermato e una di loro si è praticamente staccata per dirigersi verso la barca e capire chi emetteva quei suoni». La conversazione è durata all’incirca venti minuti in cui ci sono state per trentasei volte un via vai di contact call, anche se ancora non è stato trovato un modo per decifrare quei messaggi.
Riccardo Lo Re