PREMIO ALLA SUA OPERA
Una delle più grandi artiste della storia della Sardegna, le sue opere hanno segnato un’epoca
Non era un architetto, eppure Maria Lai, nel 1981, riuscì a ricucire il tessuto sociale del suo paese con un’operazione che a distanza di quasi quarant’anni viene ancora ricordata come episodio ante litteram di arte relazionale.
L’opera si intitolava “Legarsi alla montagna”, e a differenza delle performance e operazioni sul territorio degli anni Sessanta e Settanta (che lavoravano sull’effimero coinvolgendo spazi inconsueti per l’arte restando sempre opere personali dell’artista) qui, ad essere protagonista assoluto, fu l’intero paese di Ulassai, piccolo centro nel cuore della Sardegna.
Un’operazione che la stessa Maria Lai definì come “una scommessa tra me e il mio paese” e che, scavando tra i ricordi di infanzia e della gente, trovò risposta in una storia, una fiaba nota ai bambini da infinite generazioni, soggetta, come vuole la tradizione orale, a innumerevoli variazioni, ma dalla morale sempre intatta.
All’artista sarda, in questo 2019, in occasione del centesimo anniversario dalla sua nascita, viene dedicato il Premio Costa Smeralda: infatti l’allestimento della Sala Smeralda, ove avverrà la premiazione, curato dall’artista Giorgia Concato, sarà ispirato non solo alle lettere degli antichi alfabeti del Mediterraneo (fino ai segni del glossario informatico) e all’incontro, e proficuo confronto, tra scienze umane ed applicate tipico del periodo ellenistico, ma anche all’intreccio, alla tela di Penelope che attendeva Ulisse sperso nell’ignoto del mare, ai telai, come sentito omaggio alla grande artista sarda.