L’intervento del divulgatore scientifico a La Stampa dopo l’alluvione che sta colpendo la Romagna
Il maltempo ha colpito ancora la zona della Romagna. Il Ravennate e in particolare la frazione Traversara di Bagnacavallo si trovano ancora sotto scacco in quello che è tutti gli effetti un incubo. A distanza di un anno dall’alluvione che ha colpito in particolare alcune aree dell’Emilia Romagna, il tema del cambiamento climatico torna di nuovo al centro del dibattito pubblico. Cosa di fare di fronte a questi fenomeni? La risposta più ovvia, oltre a chiedere un sostegno concreto da parte delle istituzioni, è di proseguire con il Green Deal. Un piano che contiene una serie di proposte che puntano a trasformare le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità.
Il vero punto è portare avanti tutte le contromisure necessarie per imperdire, di nuovo, eventi come questi.
In Romagna sono avvenute due alluvioni nell’ultimo anno con un aumento dei costi per la comunità che deve ancora rialzarsi dal primo disastro. “Bisogna agire in fretta o il riscaldamento globale sarà irreversibile e farà crollare l’economia”, si legge nel giornale La Stampa. Il grido d’allarme è di Mario Tozzi, divulgatore scientifico tra i protagonisti del Premio Costa Smeralda.
«A qualcuno è capitato di sentire che alluvioni come quella passata del maggio 2023 in Romagna avrebbero avuto ricorrenza secolare, se non millenaria: una ogni mille anni, se va male. Come molti ricordano che ci siano ancora tentativi di affermare (solo nella comunicazione, beninteso, non fra gli scienziati) che il clima è sempre cambiato e che, una volta, secoli fa, c’erano già stati eventi come questo e che le alluvioni sono sempre accadute». L’elenco di Mario Tozzi su La Stampa non si ferma qui: «Altri sostengono che sia un problema di manutenzione e scarsità di opere idrauliche. Infine, quasi tutti ritengono che sia inutile porsi obiettivi ambiziosi nel Green Deal europeo, perché tanto il continente inquina poco e l’economia ne risentirebbe». Per questo è più che mai importante cambiare rotta e farlo nel modo giusto per evitare di nuovo l’ennesimo problema ambientale che colpisce di frequente il territorio italiano «L’alluvione in Romagna imprime a lettere di fuoco nelle nostre menti che nessuna di quelle preposizioni è vera e che, se non ci diamo da fare in fretta e bene, rischiamo l’irreversibilità dei fenomeni, il dilagare delle scuse negazioniste e lo sfascio dell’economia».
Riccardo Lo Re