Stefano Salis presenta sulle pagine del domenicale del Sole 24 ore il libro dell’artista Isabella Ducrot
Chi l’ha detto che un libro deve avere solo le parole per poter raccontare una storia capace di emozionare il lettore? “Stoffe” di Isabella Ducrot, edito nel 2022 dalla casa editrice Quodlibet, fa esattamente questo: racconta una storia (anche) per immagini. Da sempre affascinata dal mondo dei tessuti, l’artista napoletana ha fatto di questa sua passione la principale fonte di ispirazione per l’attività pittorica e letteraria, e ha racchiuso nelle pagine di questo affascinante volume – a metà tra il saggio e il catalogo d’autore – le immagini della straordinaria collezione di stoffe e tessuti raccolta nel corso dei suoi viaggi attorno al mondo. Un volume ricco di fascino esotico che Stefano Salis – direttore artistico del Premio Costa Smeralda – ha recensito con un articolo pubblicato sul quotidiano della domenica del Sole 24 Ore per la rubrica Mirabilia.
Le 252 immagini presenti in Stoffe comprendono i tessuti più pregiati provenienti da ben quattro continenti diversi e svariate mete lontane, come il Tibet e il Giappone, passando anche per i territori a noi più vicini della Francia e della Tunisia. Tutti antichi tessuti e filati che sono stati prodotti in un periodo compreso tra il IX al XX secolo e che Isabella ha raccolto nei posti più svariati, dalle bancarelle dei mercatini popolari fino ai magazzini e negozi di antiquariato. Le riproduzioni fotografiche contenute nel volume sono tutte corredate con informazioni sulla loro provenienza e fattura, che rendono il testo un prezioso “planisfero delle stoffe” dove poter sognare a occhi aperti. Ma il libro è anche molto più di un racconto per immagini. Leggendo tra le trame di questi tessuti così diversi è possibile leggervi, infatti, tutto il mondo e la cultura dei popoli a cui esse appartengono, uno sforzo sociale e collettivo che certamente l’artista ha voluto racchiudere nelle pagine di questo volume. Il libro, sia in italiano che in inglese, presenta anche un testo della Ducrot e contributi di Patrizia Cavalli, Claire de Virieu e Giulia Putaturo.
Francesco di Nuzzo