Lo scrittore britannico è intervenuto il 21 marzo a Bologna in occasione della rassegna Le voci dei libri della Fondazione Mast
Quante volte abbiamo pensato ai significati, ai messaggi che si nascondono dietro a un romanzo? Per chi sfoglia le prime pagine di un libro è come iniziare un lungo viaggio, dove spesso le frasi ci spingono verso un mondo a noi sconosciuto. Lo scrittore in questo caso può lasciarsi andare usando la forza irrefrenabile dell’immaginazione, e allo stesso tempo usare lo stile e il talento nella scrittura mantenendo – se possibile – il controllo del racconto. Per quanto tutto questo sia possibile.
«Continuo a credere che tra un romanzo e l’altro sia necessario inserire un pezzo di vita; mi pare che ogni romanzo debba essere scritto da una persona leggermente diversa», afferma Ian McEwan, protagonista lo scorso 21 marzo a Bologna della rassegna Le voci dei libri della Fondazione Mast. Perché in fondo, continua l’autore, «non è possibile «buttare giù» un romanzo solo perché fai questo mestiere da qualche decennio. Certe volte mi pare che la questione si riduca a un problema di forma fisica: scrivere richiede un’enorme quantità di energia». Un processo che non è mai asettico ma che ti coinvolge con tutta la potenza che quel messaggio vuole trasmettere al lettore.
Autore di raccolte di racconti e di libri di un certo spessore come Espiazione, L’amore fatale, Chesil Beach e La ballata di Adam Henry da cui sono stati tratti film di grande successo, Ian McEwan è riuscito a vincere svariati premi come il Booker Prize. Un riconoscimento che certifica il suo grande impatto nel mondo letterario. L’ultimo in ordine di tempo è Lezioni, pubblicato da Einaudi. Un racconto profondo che si concentra sul personaggio di Roland Baines e dei suoi intrecci avvenuti con alcune figure che segneranno inevitabilmente la sua vita futura. Dal talento nel pianoforte limitato dalle fin troppe attenzioni dell’insegnante, al caso in cui si trova vittima di una donna che lo ha abbandonato con un figlio appena nato. Tutto questo è stato affrontato nel corso dell’incontro al quale ha partecipato il giurato del Premio Costa Smeralda Marcello Fois, che non ha usato mezze parole nel definire Lezioni un grande libro della maturità.
Riccardo Lo Re