L’accademica Lina Bolzoni soddisfatta dell’impegno come giurata: «Ha comportato la partecipazione di persone diverse, con differenti interessi, tutti accomunati dall’amore per i libri»
La scrittrice e accademica Lina Bolzoni pensa che la sfida vincente per il nostro futuro sia quella della valorizzazione della cultura associata a un territorio meraviglioso come quello del Consorzio Costa Smeralda. Un concetto che non si ferma solo al valore di ciò che si vuole proporre, ma che implica anche la qualità espressa dei suoi luoghi. Una terra che, come ha più volte dimostrato in questi sessant’anni, si è sempre mossa in difesa delle tradizioni locali, mantenendo sempre lo sguardo puntato verso il futuro. «È un Premio per cui non ci sono segnalazioni da parte delle case editrici e si rivolge a categorie molto diverse. Inoltre, ha comportato la partecipazione di persone diverse, con differenti interessi, tutti accomunati dall’amore per i libri» ha sottolineato Bolzoni, che ha insegnato Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa ed è Global Distinguished Professor a New York University. Il bello di essere parte di una giuria così variegata sta inoltre nella disponibilità al confronto reciproco: «La parte più interessante è stata la discussione tra di noi. Una discussione libera e impegnata». Riguardo lo stato dell’arte della letteratura in Italia, la studiosa, che è anche socia nazionale della Accademia dei Lincei e fellow della British Academy, è colpita dalla rinascita di tanti generi letterari: «Basti pensare alla diffusione del giallo, del poliziesco, oppure del Fantasy. Credo che uno degli aspetti interessanti di sperimentazione siano i nuovi generi in cui entrano in gioco anche le immagini insieme con le parole, per esempio le graphic novel, e tutte quelle commistioni tra immagine visiva e intreccio di parole scritte».
«Fino a qualche anno fa, con l’introduzione dell’ebook, sembrava fosse finita l’era del libro cartaceo ma così non è stato. Io penso che, come in passato nell’era della stampa, si sono continuati a produrre manoscritti, dobbiamo pensare a un futuro in cui ci siano diverse forme del libro, incluso alcune che ancora non esistono. Il problema principale è piuttosto come far crescere l’interesse nei lettori». E a proposito di questo, si può cercare di usare i social per far conoscere i libri: «Credo che il punto fondamentale sia fare capire, soprattutto ai giovani, il piacere della lettura, cercare di comunicare proprio questo, che leggere arricchisce». Una sfida molto difficile, ma Bolzoni non ha dubbi: «La strada è questa: usare i social per comunicare con le nuove generazioni la bellezza di questa straordinaria avventura che è la lettura del libro».
Arianna Pinton