L’evento si terrà il 10 luglio all’Hiroshima Mon Amour alla presenza del docente e filosofo vincitore del Premio Costa Smeralda nella sezione saggistica
Una delle più grandi sfide del nostro tempo sarà rivolta all’uso (o abuso, a seconda dei punti di vista) dell’intelligenza artificiale. Di questo e molto altro si parlerà in uno degli eventi previsti all’Hiroshima Mon Amour di Torino il 10 luglio. Un appuntamento al quale parteciperà il filosofo Maurizio Ferraris, vincitore quest’anno del Premio Costa Smeralda nella sezione saggistica. Essendo autore di oltre settanta libri tradotti in tutto il mondo, nella sua lunga carriera ha avuto modo di trattare alcuni dei temi che influiscono sul nostro tempo. Argomenti legati in quattro ambiti come l’ermeneutica, l’estetica, l’ontologia e la filosofia della tecnologia. Su quest’ultimo punto verterà l’incontro previsto il 10 luglio a Torino alla presenza del docente che proverà a dialogare con il pubblico proprio su tema già trattato in occasione di uno dei programmi televisivi di Corrado Augias: La Torre di Babele, in onda su La7.
Mettendo l’IA a confronto con quella naturale, il professor Ferraris sembra aver trovato un punto di equilibrio nel sostenere che l’intelligenza artificiale non è una mente, ma un archivio. Ma la domanda sorge spontanea: l’intelligenza naturale che cos’è? Forse proprio l’epoca dell’intelligenza artificiale è quella in cui ci troviamo nelle migliori condizioni per rispondere a una domanda vecchia come la filosofia e la tecnologia. Un tema su cui saranno necessarie profonde riflessioni sul legame tra l’essere umano e il mondo che lo circonda.
Maurizio Ferraris quest’anno è stato tra protagonisti del Premio Costa Smeralda. La sua opera dal titolo “Imparare a vivere”, pubblicata da Editori Laterza, gli ha permess conquistare l’opera in basalto non solo per il libro straordinario che ha scritto, ma anche per la sua lunga carriera che lo ha portato a essere conosciuto in tutto il mondo. “Tranne i filosofi che son convinti di essere inutili, l’utilità della filosofia consente di avere uno sguardo generale in un mondo che è caratterizzato dalla frammentarietà del sapere”. Una frase che calza alla perfezione nell’epoca del digitale, dei social media e dell’ascesa dell’intelligenza artificiale
Riccardo Lo Re