Stefano Salis elogia l’arte e l’importanza del fumetto in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore
Con il termine “letteratura” s’intende l’arte che, attraverso la scrittura, utilizza il linguaggio come mezzo per creare opere di valore estetico, culturale e artistico. La definizione può variare a seconda del contesto culturale e storico, ma in generale si pensa subito ai libri e viene facile associarla ai nomi importanti che si studiano a scuola del canone classico italiano, come Dante, Leopardi e Montale. E se di fianco a questi monumenti si inserissero anche Jack Kirby, Will Eisner e Gianluigi Bonelli?
In occasione della mostra The Spirit of Will Eisner dedicata al celebre fumettista americano e padre della graphic novel – in esposizione al meritorio Paff! di Pordenone fino al 26 febbraio – il direttore artistico del Premio Costa Smeralda Stefano Salis ha sottolineato, in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, l’importanza che la nona arte ha avuto per la cultura letteraria, tanto da essere apprezzato da figure del calibro di Orson Welles e Umberto Eco. La loro è una grandezza sottile, per nulla austera o alienante, ma inclusiva e alla portata di tutti, che proprio per questo è riuscita a rivoluzionare lo scenario culturale di tutto il Novecento.
Letteratura, si o no?
È importante considerare che ci sono altri elementi che caratterizzano cosa sia la letteratura in senso stretto, come lo stile, la complessità tematica, la profondità dei personaggi e il modo in cui l’autore utilizza il linguaggio per creare un’esperienza unica per il lettore. I fumetti sono opere visive che combinano immagini e testo per raccontare una storia o esprimere un’idea. La loro forza narrativa è interamente legata all’utilizzo di un linguaggio universale – perfino più antico della scrittura! – che trascende anche la barriera linguistica: le immagini. Ma, per dirla in breve, il fumetto può essere considerato letteratura, a volte anche qualcosa di più. Alcuni albi di certo si sono già distinti tra gli altri per estro creativo, basti pensare al Sandman di Neil Gaiman, primo (e ultimo) fumetto a vincere il prestigioso premio Hugo, il più importante riconoscimento legato alla narrativa fantascientifica e fantasy. Ma l’interesse verso il fumetto è anche un fenomeno sociale e politico, come dimostrano autori come Zerocalcare (finalista del premio Strega) e Marjane Satrapi. Per questi motivi, anche se il dibattito tra detrattori e favorevoli fosse destinato a non si esaurirà mai, è chiaro che il fumetto abbia già dimostrato di poter essere definito, se non proprio letteratura, arte. E non è poca cosa.
Francesco di Nuzzo