Lo afferma l’ultimo studio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) su dati Pepe Research durante Più libri più liberi
In Italia peggiora la qualità della lettura. Ma a preoccupare ancora di più è il divario tra Nord e Sud secondo la rilevazione dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) su dati Pepe Research. Una tendenza che riflette quanto sta accadendo sul mercato editoriale. Il 30% dei lettori legge in maniera frammentaria, dedicandosi a questa attività solo qualche volta al mese se non qualche volta all’anno. Il tempo medio settimanale dedicato alla lettura si riduce a 2 ore e 47 minuti contro le 3 ore e 16 minuti del 2023 e le 3 ore e 32 minuti del 2022.
Il report è stato esposto a Più libri più liberi, Fiera nazionale della piccola e media editoria presieduta da Chiara Valerio. I lettori tra i 15 e i 74 anni che dichiarano di aver sfogliato, anche solo in parte, un libro nell’ultimo anno (a stampa, e-book, o ascoltato un audiolibro) sono il 73%, contro il 74% del 2023.
Cala anche la lettura di soli libri a stampa, che riguarda il 66% della popolazione, contro il 68% del 2023. Una media tra il 72% della lettura delle donne e il 60% degli uomini. Se si osservano invece le fasce d’età, leggono libri a stampa in percentuale sopra la media i 18-24enni (74%), i 15-17enni (73%), i 35-44enni (71%), i 25-34enni (70%).
«I dati sulla flessione dei tempi di lettura e del numero di lettori, che vanno di pari passo alla flessione del mercato, confermano la necessità di tornare a sostenere la domanda di libri nel nostro Paese soprattutto tra i più giovani, creando una consuetudine con i libri che prosegua nel corso di tutta la vita – ha spiegato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. Non c’è crescita e sviluppo culturale ed economico per l’Italia se non facciamo crescere i lettori, soprattutto al Sud e nelle aree meno prospere del Paese».
Le disparità tra Nord e Sud è confermata anche dai numeri presentati da NielsenIQ-GfK sul mercato del libro trade in Italia. I 79,2 milioni di libri a stampa venduti in Italia nel mercato trade tra gennaio e ottobre del 2024 sono così distribuiti: 35,8% nel Nord-Ovest, 22,2% nel Nord-Est, 22,7% al Centro, il 19,3% al Sud e Isole. Nel caso invece del numero di librerie per abitante, il Nord-Ovest ha la più alta concentrazione (0,28 librerie per 10mila abitanti) con l’11%, seguito dal Nord-Est (17%), il Centro (7%). Le Isole sono sotto la media del 6%, il Sud del 30%.
«Il ritardo del Meridione è drammatico e non si risolve con interventi estemporanei o slegati da una visione d’insieme – spiega Florindo Rubbettino, delegato AIE per il sud –. Gli indici di lettura dipendono dalla scolarizzazione, dalla presenza di infrastrutture sul territorio quali librerie e biblioteche, dal sostegno all’imprenditorialità locale, da iniziative sul territorio quali festival, premi, rassegne culturali. Una legge di sistema del libro non può non prevedere un piano per il Meridione che miri a costruire un ambiente favorevole alla cultura del libro agendo su tutti questi fattori, attraverso iniziative pubbliche e incoraggiando l’iniziativa privata».
Riccardo Lo Re