Il divulgatore scientifico è tornato a parlare di convivenza con gli animali dopo l’uccisione dell’orsa simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
A pochi mesi dal caso mediatico che ha coinvolto l’orsa Jj4 l’opinione pubblica è stata nuovamente scossa dall’uccisione il 31 agosto dell’orsa Amarena, mascotte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’animale si trovava di notte fuori dall’area protetta insieme ai suoi due cuccioli quando è stata uccisa a fucilate da un cacciatore, attualmente indagato per il reato di uccisione di animale per crudeltà o senza necessità.
Anche il divulgatore Mario Tozzi si è espresso sull’argomento con un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, dove ha parlato della difficile convivenza tra l’uomo e natura e di come i sapiens costituiscono la vera minaccia per la fauna selvatica. Nel suo intervento il vincitore del Premio Cultura del Mediterrano 2023 ha attaccato anche l’ipocrisia e gli atteggiamenti superficiali della società nelle relazioni con gli animali, come l’apprezzamento solo per quelli che assomigliano a personaggi dei cartoni animati e la tendenza a catalogare come nocive specie sempre più in pericolo e che invece andrebbero protette, come lo sono il lupo e l’orso. È possibile leggere l’intervento completo sul sito del quotidiano.
Già in passato il divulgatore romano si è confrontato con il complesso tema della coesistenza tra l’uomo e la natura, con particolare attenzione agli orsi in Abruzzo. Ospite durante una puntata del programma Cartabianca andata in onda su Rai3 lo scorso 18 aprile, il geologo aveva sottolineato l’importanza di educare le persone sulla convivenza con la fauna selvatica e sul mantenere un equilibrio sostenibile con l’ambiente naturale. Questo intervento avvenne in seguito all’ampia copertura mediatica suscitata dalla decisione iniziale del Tribunale Amministrativo di abbattere l’orsa Jj4, in seguito revocata, dopo che questa aveva attaccato un escursionista causandone la morte.
Francesco di Nuzzo