Il divulgatore e vincitore del Premio Cultura del Mediterrano è tornato a parlare di clima e rapporto con il territorio
Man mano che il tempo passa, diventa sempre più evidente come gli eventi atmosferici catastrofici diventeranno sempre più comuni e meno eccezionali, provocando in parallelo maggiori rischi e disagi legati al dissesto idrogeologico. Secondo i dati rilasciati dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nel 2021, infatti, quasi il 94% dei comuni è interessato dal rischio frane, alluvioni ed erosione costiera. Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, ha recentemente richiamato l’attenzione su questa problematica attraverso un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, in cui ha discusso dell’emergenza idrogeologica causata dagli eventi eccezionali che hanno colpito la Toscana e il Veneto nelle ultime settimane.
Nel suo intervento il vincitore del Premio Cultura del Mediterraneo ha affermato come le recenti alluvioni verificatesi in Toscana e in Veneto rappresentano dei chiari avvertimenti riguardo la gestione del territorio in relazione alla crisi climatica. Il noto geologo ha espresso critiche nei confronti dell’approccio verso le situazioni di emergenza, spesso affrontata esclusivamente in termini finanziari e senza mai dedicare adeguata attenzione alla prevenzione.
Proprio la prevenzione potrebbe risultare l’unico approccio adeguato per affrontare le emergenze future, utilizzando metodi di intervento più tempestivi nella gestione delle risorse idrogeologiche. Il messaggio lanciato dell’autore di Mediterrno Inaspettato e Oltre il fango è quello di limitare la costruzione delle grandi opere, utili solo in determinati casi, e di preservare il più possibile l’ambiente naturale ed evitando di vivere o lavorare in zone soggette a rischio, anziché modellare il paesaggio circostante secondo le specifiche esigenze antropiche. La necessità di un futuro sostenibile in armonia con la natura ci spinge a rivalutare il nostro stile di vita e a promuovere soluzioni mirate e sostenibili. Tra queste, i progetti di ingegneria naturalistica emergono come strumenti efficaci per affrontare le sempre più pressanti sfide che affliggono il nostro Paese.
Francesco di Nuzzo