Claudia Lanteri, Wanda Marasco e Fiammetta Palpati sono tra i nomi di spicco scelti dalla giuria per la sezione dedicata ai grandi romanzi italiani
Il Premio Costa Smeralda si conferma anche quest’anno un appuntamento imperdibile. Dopo l’annuncio delle terne finaliste, la lista dei libri da leggere e sfogliare con cura cresce a dismisura vista la qualità dei testi che sono approdati in finale. L’evento mette al centro la contemporaneità e i suoi protagonisti in un dialogo costruttivo tra le varie forme d’arte. Organizzato e promosso dal Consorzio Costa Smeralda, l’evento celebra l’eccellenza della grande cultura e l’incontro tra diversi linguaggi, attraverso il confronto sui grandi temi del nostro tempo e in particolare il dialogo tra arte e scrittura.
La giuria, presieduta da Stefano Salis, direttore Artistico del Premio Costa Smeralda, ha deciso di focalizzarsi sull’importanza dei grandi temi del nostro tempo qualunque sia lo stile e il linguaggio scelto. Ciò che è emerso da questa selezione è una straordinaria qualità dei libri che rappresentano una fetta interessante dell’ampio panorama della produzione editoriale del nostro Paese.
In attesa di scoprire i vincitori nella giornata di sabato 26 aprile al Conference Center di Porto Cervo, scopriamo insieme la terna finalista del Premio Costa Smeralda 2025 nella sezione dedicata alla Narrativa.
La prima autrice da segnalare è Claudia Lanteri che con il suo primo romanzo “L’isola e il tempo” (Einaudi) ha saputo evocare con grande maestria le emozioni e i paesaggi di un’isola che diventa metafora di riflessioni esistenziali e temporalità sospese. Un altro nome da segnarsi è certamente Wanda Marasco, in finale con il libro “Di spalle a questo mondo” (Neri Pozza). La scrittrice ha ricamato attorno a queste pagine una narrazione che non solo si sofferma su temi come memoria ma cerca di dare grande importanza a una terra complessa e ricca di storie, esplorando le infinite sfaccettature di un’identità che muta in continuazione. A chiudere la terzina Fiammetta Palpati, protagonista in quest’ultima edizione del Premio con “La casa delle orfane bianche” (Laurana Editore), un testo che affronta un conflitto generazionale tutto al femminile e che ha già raccolto dei riconoscimenti di assoluto valore come il Campiello Opera prima del 2024.
Riccardo Lo Re