Grazie all’hashtag #booktok gli utenti hanno cominciato a condividere la propria passione per la letteratura, dai grandi classici agli ultimi bestseller
I social spesso vengono presi di mira per i contenuti che vengono postati. Ma il caso che sta emergendo sulla piattaforma più usata dai ragazzi, TikTok, sembra contrastare l’idea di un utente passivo, inetto, in balia del flusso informativo senza uno sguardo critico. I ragazzi di oggi hanno invece compreso che il social network è uno strumento che si può controllare e utilizzare secondo i propri interessi. Proprio in virtù del ruolo dei social media sui giovani, c’è chi ha deciso di sfruttare questo linguaggio basato su immagini e video per qualcosa di positivo come la lettura. I libri, al contrario di quello che si pensi, grazie TikTok stanno ottenendo un successo inaspettato grazie all’hashtag #booktok. Gli utenti hanno cominciato a condividere le proprie esperienze di lettura e a consigliare i libri che hanno più colpito la loro sensibilità. Si possono trovare i temi più disparati, così come romanzi che non sono legati al nostro presente. Sui social la linea temporale non esiste più dato che riemergono dei classici immortali. La storia è la stessa, ma il messaggio attraversa le generazioni trasmettendo lo stesso piacere che ha provato il lettore con la prima uscita.
Il merito di questa iniziativa sono i booktoker. Il Guardian cerca di delineare i contorni di questa storia ponendo come inizio l’agosto del 2020. La pandemia è in corso, e una giovane Kate Wilson comincia a pubblicare citazioni di libri da Racconto di due città di Charles Dickens a Jane Eyre di Charlotte Brontë. Nell’istante in cui #booktok cominciava a prendere piede un’altra ragazza torna a leggere dopo sei anni di digiuno «quando mi sono imbattuto per la prima volta in BookTok lo scorso ottobre». Ayman Chaudhary, una ragazza di 20 anni che studia a Chicago, è rimasta talmente folgorata da The Song of Achilles (La canzone di Achille) di Madeline Mille da scrivere una recensione di pochissimi secondi ricevendo un riscontro incredibile dagli utenti. Questa tendenza va presa con assoluta ammirazione dai ragazzi, spesso accusati di colpe che non hanno come dimostra questa iniziativa, mentre per gli autori la crescita di questi strumenti rappresenta un’occasione per confrontarsi e dialogare usando il loro linguaggio. Certo, non prima di scaricarsi l’app, e cominciare a studiare.
Riccardo Lo Re