La storia di un paese che ospita migliaia di testi e una quarantina di librerie
Chissà dove finiscono le storie quando terminiamo l’ultima pagina del nostro libro. Può essere che volino via, in cerca di un nuovo lettore. Oppure si spostano in cerca di personaggi legati ad altri racconti letterari. È ciò che successo a Hay-on-Wye, un sogno vivente per gli amanti del libro. Si trova in Galles, in Gran Bretagna, e ciò che più la contraddistingue è questa straordinaria concentrazione di volumi che superano di gran lunga il numero di abitanti (2 mila). La prima grande sfida sarebbe davvero di contarli tutti, fino a poi concertanti a catalogare ogni singolo autore in modo da sapere che anche lui ha trovato casa nel villaggio della contea di Powys. Chi davvero desidera un luogo dove potersi immergere tra le pagine dei volumi lo ha trovato. Ed è più vicino di quanto si pensi.
Se davvero un uomo avesse pesanti all’idea di una città del libro, probabilmente avrebbe costruito attorno a sé una rete. Una siepe, uno steccato, uno spazio isolato da tutto e tutti dove ognuno potesse sentirsi al sicuro sorretti dalla leggerezza della narrativa. Hay-on-Wye deriverebbe infatti da hæg (recinto), un tempo conosciuta per i suoi castelli. William de Braose, scontrandosi con la monarchia nei primi anni del 1200, costruì proprio lì il suo castello. Uno dei tanti presenti nel paese. La città è la perfetta dimostrazione di come si possa cambiare identità nel tempo. Un semplice gesto, un colpo di fulmine. Essere nel posto giusto nel momento giusto. Il suo destino venne scritto nel 1961, quando Richard Booth scelse di dirigersi in Galles. In un vecchio edificio dei vigili del fuoco creò il suo primo negozio di libri usati. Contrariamente a quanto raccontato Ray Bradbury con Fahrenheit 451, i volumi non si bruciano. Anzi, aumentarono sempre di più e Booth riuscì a ottenere un grande successo accogliendo visitatori praticamente ovunque. Non solo venne proclamata book town negli anni Settanta, ma nei primi anni 2000 scelse di istituire una sorta di Casa di Lord per proseguire questo viaggio cominciato nei primi anni Sessanta. Qui, infatti, arrivano testi di qualunque tipo, nuovi e usati, indipendentemente dal genere, e ogni anno il Guardian organizza l’Hay Festival of Literature & Arts. Un punto di riferimento per gli appassionati dei libri.
Riccardo Lo Re