Un rilancio che guarda lontano
Stefano Salis, Direttore Artistico e Presidente di Giuria del Premio Costa Smeralda, svela le ultime novità di questa nuova edizione che culminerà a Porto Cervo il 4 maggio.
Io ai premi culturali ci credo. Lo sport nazionale, si sa, specie nel caso dei premi letterari, è un insano tiro al piccione. “Sono combinati. Decidono le case editrici. Premiano sempre i soliti”: è una litania comune, facile da pronunciare, trita da risentire, inutile dal punto di vista pratico. E può darsi: per alcuni sarà certamente così. Non per altri. E, anzi, al contrario: un premio letterario, un premio culturale, può essere una occasione non solo per smentire questi luoghi comuni (che, guarda caso, sono messi in giro sempre da coloro che li perdono, e spesso a parziale copertura di una frustrazione non troppo latente), ma anche essere propositivo: può (e dovrebbe) essere una segnalazione, concreta, precisa, a futura memoria, nei casi migliori, di cosa si muove dentro la cultura e come essa può orientare e orientarsi in tempi presenti e prossimi.
In questi premi, io ci credo. E penso non sia nemmeno troppo difficile costruire premi di questo genere.
Il Premio Costa Smeralda, che con questa edizione si presenta rinnovato, nella giuria, nella formula, nel tempo di consegna e soprattutto nello spirito, speriamo e crediamo vada in questa direzione.
È un premio che nasce solido; meglio, che continua nella solidità, e che, nelle edizioni precedenti, ha già evidenziato idee di diversità e innovazione (per le quali ringrazio chi mi ha preceduto) che contiamo di portare avanti, pur nella differenza, e, se ne saremo capaci, di migliorare.
La formula
Quando mi è stato chiesto di prendere in carico questo premio a partire da questa edizione, ho presentato un progetto biennale: ci vuole un minimo di continuità e di lavoro per presentarsi con rinnovato slancio, nella speranza che questo premio, negli anni, possa crescere ed affermarsi nel già molto nutrito panorama italiano, come uno dei più credibili e freschi. E perché no?, pian piano, prestigiosi e ambìti.
Ho proposto di eliminare due cose che, a mio parere, vincolano troppo i premi letterari.
Il tema – che era la letteratura del mare (tema nobilissimo, che magari riprenderemo, sotto altre vesti) e la partecipazione affidata a un bando e, quindi, alla “decisione” di esserci o meno da parte degli autori e delle case editrici.
In pratica la formula di questi anni (e vedremo per il futuro) sarà radicalmente cambiata.
Il premio non ha nessun soggetto.
Ha l’ambizione di segnalare (e di premiare) 3 opere di narrativa e 3 opere di saggistica particolarmente meritevoli, secondo il giudizio della giuria, e la partecipazione è per semplice cooptazione. La giuria, insomma, sceglie nel vasto panorama della produzione editoriale libri che sono piaciuti: li discute, li esamina e li sceglie. Si prende, finalmente, e mettendoci la faccia, la responsabilità diretta della scelta.
Unico vincolo. I libri devono essere usciti nell’arco dell’anno tra una edizione e l’altra.
La giuria
Per poter sostenere un così ambizioso progetto, ho chiesto di far parte della giuria ad amici che, prima di tutto, stimo per la loro qualità umana oltre che culturale. Autorevoli e prestigiosi, credo basti il loro solo nome per garantire un operato della giuria trasparente, affidabile, puntato sulla ricerca della qualità.
Giuria in prevalenza femminile, anche per dare un segnale, in un Paese che ha certamente bisogno di un riequilibrio in questo senso.
I membri che compongono la giuria sono dunque Elena Loewenthal, scrittrice, esperta di cultura ebraica, presidente del Circolo dei Lettori di Torino; Chiara Valerio, scrittrice, direttrice editoriale, fine intellettuale (che, per altro, arriva alla letteratura provenendo dalla matematica, un raro connubio), già responsabile culturale della Fiera del libro di Milano; Lina Bolzoni, insigne italianista, docente alla Normale di Pisa e in alcune università americane, autrice di fondamentali studi nel campo umanistico, e, ovviamente last but not least, Marcello Fois, che considero uno dei più dotati scrittori italiani, un illustre conterraneo e il continuatore di una tradizione letteraria che, in Sardegna, affonda le radici in Grazia Deledda e passa attraverso un altro gigante della nostra letteratura che è stato Salvatore Satta.
Nel sito troverete le biografie, i gusti, le interviste ai nostri giurati: qui conta solo la certezza che faranno al meglio il loro lavoro e che la qualità del loro operato sarà all’altezza dei loro nomi.
I premi speciali
Abbiamo istituito due Premi Speciali che, ogni anno, daranno un ulteriore prestigio al Premio Costa Smeralda.
Il primo è il Premio Internazionale. Premieremo ogni anno uno scrittore, o un’opera, di caratura internazionale. L’autore ci onorerà della sua presenza in Costa e darà al contesto un sapore di ulteriore qualità. Siamo sicuri che ogni anno avremo uno dei protagonisti mondiali della parola scritta.
Il secondo premio è il Premio Cultura del Mediterraneo. Qui continuiamo nella linea tracciata nelle edizioni precedenti, ma usciamo dallo stretto dominio della scrittura. In questa speciale categoria si potrà premiare, ogni anno, una personalità o un progetto che hanno valorizzato e tutelato la cultura del Mediterraneo, promuovendo l’incontro di popoli e differenti culture di tutto il bacino. Questo premio è allargato a tutta la cultura: non solo scrittori ma anche registi, cantanti, cuochi, artisti visivi, istituzioni. Il terzo è il Premio Speciale, rivolto a personalità di spicco della Sardegna.
Il Premio Costa Smeralda, insomma, guarda lontano ma partendo da radici ben piantate, nel territorio, nelle tradizioni di una storia millenaria di un’isola orgogliosa e con l’intento dichiarato di un allineamento con la modernità più intelligente. È un premio che prova a essere coinvolgente, divertente, inclusivo e istruttivo: perché la cultura può e deve essere questo. Seguiteci.
Appuntamento a Porto Cervo il 4 maggio e online sul nostro sito e con l’hashtag
Stefano Salis
Direttore Artistico del Premio e Presidente della Giuria
Credits: Marcello Chiodino