ruolo: BOTTIGLIA PER IL PREMIO
Virtuose degli intrecci di erbe e giunco, lavorano con maestria i crivelli, le corbule, le bottiglie
L’intreccio si sviluppò in tutta l’area mediterranea sin dalla preistoria. In diverse ceramiche neolitiche sono presenti, sul fondo, le tracce impresse di oggetti lavorati a intreccio. Il vasto e vario territorio di San Vero Milis presenta habitat naturali ideali per la produzione dei materiali utilizzati nell’intreccio. Intorno alle zone umide crescono erbe palustri quali giunco, cipero (séssini); nei terreni coltivati a cereali si ricava il fieno che insieme ai getti di rovo, necessario per formare la base circolare dei crivelli, hanno favorito il diffondersi di quest’arte nel corso del tempo.
Tra le fonti storiche che parlano dell’intreccio sanverese citiamo Vittorio Angius che nel suo Dizionario dice “… La manifattura, dalla quale meglio guadagnano le donne sono i crivelli e gli altri lavori di fieno, i quali si mandano intorno, anche a grandi distanze, e si vendono come utensili necessari nel panificio…”
Oltre ai crivelli, le donne sanveresi realizzavano corbule, fiscelle, canestri e bottiglie, come quella realizzata per il Premio Costa Smeralda. Ma se da un lato questi oggetti assolvevano una funzione domestica quotidiana, legata alla pulitura di cereali e legumi, alla cernita delle farine per il pane e alla preparazione dei formaggi, dall’altra ci si concedeva il vezzo di elaborare nuove tecniche e motivi ornamentali più ricercati, soprattutto nel rivestire le bottiglie, arrivando a realizzare veri e propri capolavori.
Intorno alla metà del Novecento San Vero Milis con altri paesi della Sardegna partecipa a una fase di rinnovamento dell’artigianato tradizionale con l’introduzione di nuovi modelli estetici finalizzati al raggiungimento di nuovi mercati. Artefici di questa stagione sono Eugenio Tavolara e Ubaldo Badas; sotto la loro abile supervisione si forma una generazione di giovani artigiane sarde e sanveresi. Da questa esperienza nel 1957 nascerà l’Isola, acronimo di Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano. Questo momento costituisce una svolta nella produzione artigianale della Sardegna. Nasce o si accresce la sensibilità estetica e artistica verso i prodotti e, grazie a questi artisti, le artigiane si giovano di nuove idee e soprattutto di una “guida” preziosa per la loro formazione.
(fonti: Archivio Comune di San Vero Milis e libro “Intrecci)