Il divulgatore è tornato a parlare del pericolo sismico nel Mediterraneo con un intervente pubblicato sul quotidiano La Stampa
Il bilancio dei danni e delle vittime causati dal terremoto in Marocco avvenuto l’8 settembre scorso a sud-ovest di Marrakech continua ad aumentare. In seguito alla tragedia umanitaria che ha consumato lo stato del Nordafrica il vincitore del Premio Cultura del Mediterraneo Mario Tozzi ha voluto richiamare l’attenzione sui pericoli legati al rischio sismico nel bacino del Mediterraneo attraverso un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa.
Secondo il divulgatore, l’unica soluzione efficace per affrontare questa problematica consiste nell’implementare misure preventive e di manutenzione atte a rendere sicure le zone più vulnerabili. Inoltre, con il suo intervento ha sottolineato l’importanza di non considerare più i terremoti come eventi fatali, ma come fenomeni naturali destinati a ripetersi periodicamente. È possibile leggere l’articolo completo sul sito del quotidiano.
Una storia di terremoti
La regione mediterranea è una delle aree sismiche più attive al mondo a causa della convergenza di diverse placche tettoniche, tra cui la placca africana, la placca euroasiatica e la placca anatolica, che si spostano continuamente in direzioni diverse. Questo movimento provoca tensioni lungo i limiti delle placche, che periodicamente vengono rilasciate sotto forma di terremoti. Proprio per questo motivo l’intera zona ha una lunga storia di fenomeni sismici più o meno violenti, che da sempre hanno avuto un impatto significativo sulla storia e sulla geografia del territorio.
Anche l’Italia rientra nei territori ad alto rischio: secondo il dati pubblicati dalla Protezione Civile, l’Italia ha subito in 2500 anni oltre 30mila terremoti di media e forte intensità (IV-V grado Mercalli) e circa 560 eventi sismici di intensità uguale o superiore all’VIII grado Mercalli. Nel corse del XX secolo, invece, si sono verificati sette terremoti con una magnitudo superiore a 6.5, corrispondenti ai gradi X e XI della scala Mercalli. Le regioni più colpite sono state il centro-meridionale della penisola italiana e alcune zone settentrionali come il Friuli, il Veneto e la parte occidentale della Liguria.
Francesco di Nuzzo
foto: Sergey Pesterev, unsplash