La giuria del Premio Costa Smeralda 2022 ha confermato che il riconoscimento è assegnato all’agronomo, docente universitario e scrittore palermitano
Giuseppe Barbera è stato professore ordinario di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi e paesaggi rurali del Mediterraneo. Tra i suoi libri: Tuttifrutti, Mondadori, 2007 (Premio Giardini Hanbury, Grinzane Cavour) e Aboca, 2018; Paesaggi a terrazze in Sicilia. Metodologie per lo studio, la tutela la valorizzazione, ARPA, 2010; Conca d’oro, Sellerio, 2012; I Paesaggi agrari tradizionali, Franco Angeli, 2014; Breve storia degli alberi da lettura, Henry Beyle, 2015; Pantelleria di Fiori e di Fuoco, Rizzoli, 2016; Abbracciare gli alberi, Il Saggiatore, 2017, Antropocene, Agricoltura e Paesaggio, Aboca, 2019.
Per il FAI ha curato il recupero della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento e il Giardino Donnafugata a Pantelleria.
Socio onorario AIAAP. Membro del Consiglio Scientifico dell’”Osservatorio nazionale del paesaggio rurale” (MiPAAF) e del Direttivo del Parco Nazionale Isola di Pantelleria.
Componente del Consiglio scientifico AIPG, Associazione Italiana Parchi e Giardini Storici e della Fondazione Benetton Studi e Ricerche.
Nell’intervista rilasciata a Alida Airaghi ha raccontato quanto il suo milieu formativo abbia contato nelle sue scelte professionali e culturali: “La famiglia di mio padre possedeva una vecchia villa nella Conca d’oro, circondata da limoni e mandarini. Ai tempi della scuola vivevamo però in città per trasferirci per le lunghe vacanze estive in quella che consideravamo una lontana campagna. Adesso e dagli anni del sacco edilizio di Palermo è circondata da orrendi palazzi di cemento ma il ricordo delle estati passate nel giardino, rimane indimenticabile. E certo ha contribuito a orientarmi verso gli studi agrari in università. A quel tempo fu una scelta nata dal desiderio di sfuggire al destino che voleva che prendessi il posto del padre nell’azienda (una centrale del latte) paterna. Era il Sessantotto e volevo guadagnare tempo.”
Riguardo ai cambiamenti climatici ha affermato: “Tra non molti anni il clima sarà definitivamente sconvolto, molte aree diventeranno sterili e masse di disperati saranno in viaggio verso luoghi di sopravvivenza. Questo dovrebbe portare a politiche di grande respiro e lungo periodo e invece il tempo passa a vuoto.”
Oltre alle numerose pubblicazioni accademiche, Giuseppe Barbera ha scritto libri diretti a un pubblico non specialistico. Ecco quali: “Tuttifrutti è stato il primo importante ed è stato giocoso scriverlo. Conca d’oro parla di me, del posto dove vivo e del mio lavoro d’agronomo e del mio impegno ecologista. Sono fiero di averlo scritto. Abbracciare gli alberi è finalmente il libro che pensavo di scrivere”.
Infine, la sfera personale, ovvero quali scrittori e poeti, antichi e contemporanei lo abbiano più affascinato grazie all’attenzione per il mondo naturale: “Sono un lettore onnivoro ma, essendo fortemente legato agli alberi e ai paesaggi mediterranei amo particolarmente gli scrittori siciliani. Mi viene da dire: tutti. Da Vittorini a Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Sciascia, Verga e Brancati…”